Cosa ti affascina di più della tua professione?
Avevo venti anni quando mio zio Romano, titolare di Zullo & Holland, mi ha portato al mio primo hairdressing show. È un evento che mi ha cambiato la vita. Anche se sono nato in una famiglia di acconciatori, prima non avevo capito l’energia creativa che pulsa nella nostra industria. Sono rimasto colpito.
Come sono stati i tuoi primi anni nell’industria?
Fin dall’inizio ho pensato alle possibilità che questa mia nuova carriera poteva offrirmi. Mi piaceva il lavoro in salone, ma volevo di più. Volevo essere il migliore, volevo sviluppare un salone eccezionale, carico di creatività e talento. Volevo un grande team e un ambiente dove i clienti potessero ricevere il miglior servizio possibile. Ho cercato di utilizzare ogni esperienza come opportunità di imparare. Più lavoravo per raggiungere il mio obiettivo, più avevo successo nell’industria. Da allora è nato il sogno di aprire una mia accademia e nel 2013 ho aperto Angelo Vallillo Hair Academy.
Da dove vengono le tue idee di stile?
Cerco di motivarmi costantemente per cercare di portare sempre qualcosa di nuovo in quello che faccio. Cerco di usare nuove modelle – basta con le solite modelle e i soliti capelli. Se trovo modelle che condividono la mia visione, prendo ispirazione da loro e dal loro look.
Chi ammiri oggi nella nostra industria?
Ho grande ammirazione per tutti i ragazzi che si impegnano al massimo. Akin Konizi, Bruce Massefield e i ragazzi di Sebastian – Michael Polsinelli e Shay Dempsey meritano una menzione speciale, soprattutto Akin – mi ha sempre sostenuto. Poi ci sono gli emergenti. Vedere il loro impegno mi è d’ispirazione.
Quali saranno i trend dominanti nella moda capelli per questa stagione?
Nel 2016 andranno i capelli corti, con scalature e tanta texture. La gente sta diventando sicura di sé e cerca un look che esprima la sua personalità, con colori che la facciano splendere.
Come cambieranno gli stili che crei nel prossimo futuro?
Mi piacerebbe vedere più forme, create più dal taglio che dal finish.
Come ti tieni aggiornato?
Ogni settimana teniamo d’occhio Vogue, Elle e i principali magazine consumer: li guardiamo e scegliamo i look che ci piacciono. Così possiamo proporre ai clienti idee valide e verificare quale di queste idee fa per loro. Lo facciamo in tutte le aree: colore, frangia, capelli lunghi alle spalle, tagli corti. Postiamo immagini ogni settimana su Facebook e Instagram e inviamo newsletter. Il risultato è fantastico: i clienti arrivano in salone con immagini sui loro smartphone mostrandoci il loro look preferito.
Che cosa ti stimola di questa professione?
Non ci sono due giorni uguali. Un giorno lavori in salone, un altro davanti a un pubblico in una location esotica. Qual è la tua filosofia?
Capire gli obiettivi e il tuo lavoro per raggiungerli nel miglior modo possibile. E quando li hai raggiunti, cercane altri. Se non ti muovi, diventi stagnante.
Di cosa vai più fiero?
Il Winning Style Genius al Redken Tribe nel 2007 è stato un momento speciale. Quando hanno fatto il mio nome come vincitore è stato fantastico. E poi c’è stato il premio Gold al Wella Trend Vision nel Regno Unito e l’invito a recarmi a Berlino per rappresentare il Regno Unito. Questo mi ha fatto conoscere. Da stilista di salone sono diventato uno stilista nazionale. Le porte ti si aprono quando cominci a vincere premi seri, soprattutto il British Hairdresser dell’anno, che ho vinto due volte. Poi sono stato il primo acconciatore ad essere invitato a entrare nel Sebastian International Team: lo avevo desiderato tantissimo.
Qual è il tuo segreto per far felici i tuoi clienti?
Trattare ognuno di loro come se fosse l’unico, come se la tua vita dipendesse da lui. Perché è così.
Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
Creativamente, vorrei anche il terzo titolo di Eastern British Hairdresser dell’anno, che mi farebbe entrare nella Hall of Fame. Sarebbe fantastico. In termini di business vorrei far entrare la Angelo Vallillo Hair Academy sulla mappa internazionale, per condividere tutto quello che abbiamo imparato con gli acconciatori di tutto il mondo.
Come vedi la donna oggi?
Forte, indipendente, splendida.
Quali sono le differenze tra un acconciatore e un hairstylist di successo?
Il primo ha un lavoro, il secondo una vocazione.
Qual è il segreto del tuo successo?
Dipende tutto dalla sicurezza in te stesso, dalla capacità di conoscerti a fondo, sapendo che con il duro lavoro e la tua creatività puoi raggiungere qualsiasi cosa nel mondo. E poi conta la determinazione a non smettere mai di imparare.
Cosa ti ispira di più?
I miei amici. Sono fortunato perché sono circondato da gente splendida e creativa: conosco Dj, gente della moda, attori. Sicuramente, un’atmosfera fertile.
Secondo te, è necessario viaggiare per rimanere al top?
Come membro del Sebastian International Art Team viaggio costantemente, facendo formazione in tutto il mondo. Ho un approccio globale e questo alimenta la mia creatività.
Qual è il paese più avanzato nel campo dell’hairdressing? E qual è il paese più famoso per l’hairstyling?
Quando viaggio, tutti mi dicono che guardano al Regno Unito come fonte di ispirazione e di nuove tecniche. Tutti i miei eroi in materia di capelli sono sempre stati e probabilmente resteranno inglesi.
Qual è stata la soddisfazione più importante della tua carriera?
Questa è una trappola! Vincere il Trend Vision è stato fantastico, perché mi sono ritrovato per la prima volta in quella posizione. Anche vincere l’Eastern Hairdresser dell’anno per la prima volta è stato incredibile. Ma al di fuori dei premi, il mio momento di maggior orgoglio è arrivato nell’ottobre 2013 quando ho aperto l’Angelo Vallillo Hair Academy.
Come chiami i tuoi hairstyles?
Adesso sono impegnato nel creare forme in contrasto, davvero splendide.
Come va la relazione con i tuoi collaboratori?
Abbiamo un grande senso della solidarietà, cosa che fa sentire i nostri clienti a proprio agio. Cerco di fare il capo, ma senza metterci l’ego perché può rovinare il team. E sembra funzionare. Il mio team è fantastico. I ragazzi del team hanno un grande talento e tanta voglia di imparare, soprattutto.
Perché l’acconciatura è considerata la Cenerentola dell’arte e la gente non ha una gran considerazione degli acconciatori?
Credo che sia meno vero di quanto si pensi, perché sempre più gente è consapevole dell’importanza di una bella acconciatura. I capelli alle sfilate sono diventati un fattore fondamentale, una parte essenziale e non accessoria del look finale.
Cosa consigli di più ai clienti, taglio o colore? E cosa ti chiedono di più?
Quello che conta è il look finale: colore e taglio sono di pari importanza. Offriamo ai nostri clienti il meglio in ogni cosa: la maggioranza di loro esce dal salone con un taglio, un colore e un prodotto.
Ogni quanto tempo vengono in salone i tuoi clienti?
All’incirca ogni sei settimane, ma anche di più se hanno un’occasione speciale o ci sono delle festività.
Se dovessi suddividere i tuoi clienti, quale categoria ti soddisfa di più?
Mi interessano tutti, ciascuno a modo suo. È una delle cose che mi piace di più nel mio lavoro di acconciatore.
Pensi che oggi per una donna sia più importante vestire bene o avere una bella acconciatura?
Se i capelli di una donna sono ok e lei ne è consapevole, avrà fiducia in tutto quello che indosserà. Investire in un taglio o in un colore è anche meglio che sfoggiare un cappotto costoso perché i capelli li indossi sempre.
Hai un messaggio per “Queen International”?
Lavorate duro e dedicate tutto il vostro tempo a migliorarvi. Non accadrà in un solo giorno, così non fatevi illusioni. Andate avanti e non fermatevi.